Effetto della terapia sostitutiva enzimatica sulla risonanza magnetica cerebrale e sulla cognizione negli adulti con fenilchetonuria: uno studio di tre pazienti.
25 Marzo 2025
Per facilitare la sua divulgazione riportiamo di seguito una traduzione in Italiano della sintesi di uno studio pubblicato sul European Journal of Neurology con le firme di Alessandro P. Burlina, Renzo Manara, Jessica Carretta, Chiara Cazzorla, Christian Loro, Vincenza Gragnaniello, Alberto B. Burlina.
Il testo originale (in lingua inglese) è consultabile per intero sul sito Simmesn: https://simmesn.it/images/2024/pubblicazioni/Euro_J_of_Neurology_-_2024_-_Burlina_-_Effect_of_enzyme_substitution_therapy_on_brain_magnetic_resonance_imaging_and.pdf
ABSTRACT
La fenilchetonuria, la malattia metabolica ereditaria più comune, deriva da una carenza dell’attività dell’enzima fenilalanina idrossilasi che causa elevati livelli di fenilalanina nel sangue. La maggior parte degli adulti non aderisce alla terapia gold standard: trattamento permanente con una dieta a basso contenuto di fenilalanina. Livelli elevati e fluttuanti di fenilalanina negli adulti non trattati possono causare anomalie della sostanza bianca, sintomi neurologici e disfunzione cognitiva (funzione esecutiva). Pegvaliase, un derivato dell’enzima fenilalanina ammoniaca-liasi, metabolizza la fenilalanina in acido trans-cinnamico e ammoniaca ed è approvato dalla Food and Drug Administration statunitense e dall’Agenzia europea per i medicinali per la somministrazione sottocutanea negli adulti con fenilchetonuria e concentrazioni di fenilalanina nel sangue > 600 μmol/L.
Negli studi clinici, ha ridotto la fenilalanina nel sangue, anche nei pazienti che seguivano una dieta senza restrizioni. Riportiamo i risultati longitudinali sui primi tre adulti di questo tipo, nei quali i livelli di fenilalanina sono stati quantificati mensilmente, a partire da 1 anno prima della somministrazione di pegvaliase e continuando fino al raggiungimento di una risposta a pegvaliase (definita come sei concentrazioni mensili consecutive di fenilalanina nel sangue < 360 μmol/L durante il consumo di una dieta illimitata). Prima di iniziare la terapia e dopo aver ottenuto la risposta, sono state eseguite la risonanza magnetica cerebrale (MRI) e le valutazioni neuropsicologiche. I nostri risultati mostrano che tutti e tre i pazienti avevano ridotto significativamente le iperintensità della sostanza bianca alla risonanza magnetica cerebrale e migliorato la funzione esecutiva nella valutazione neuropsicologica, in particolare nel test di aggiunta seriale uditiva stimolata, che è noto per essere molto sensibile al funzionamento della sostanza bianca.
Per quanto ne sappiamo, questo è il primo rapporto di miglioramenti concomitanti nelle prestazioni cognitive e nel danno alla sostanza bianca dopo un intervento farmacologico per normalizzare i livelli di fenilalanina negli adulti con fenilchetonuria che seguono una dieta senza restrizioni.